Filantropia urbanistica per il nuovo Piano Regolatore di Torino

A due anni dall’inizio della collaborazione  tra la Città di Torino e il colosso americano Bloomberg Philantrophies, comincia a sollevarsi il velo sui suoi contenuti sconcertanti.

Finora ne avevano parlato solo i giornali e qualche associazione e movimento di base, seguiti da un’interpellanza di un consigliere comunale. Finalmente, il 16 ottobre scorso, nella 2^ Commissione consiliare (Urbanistica) appositamente convocata, ne ha parlato diffusamente ma superficialmente il sindaco Lo Russo. Tanto è bastato comunque per capire che la questione sarebbe di competenza della sola Giunta e non del Consiglio comunale, come se quest’ultimo non avesse competenza invece sull’uso del patrimonio informativo del Comune.

L’accordo prevede infatti il libero accesso di Bloomberg ai dati in possesso del Comune, per ricavarne un bagaglio di conoscenze di propria esclusiva proprietà che può poi utilizzare liberamente sul mercato immobiliare, senza che il Comune di Torino possa minimamente interferire: si accontenti delle consulenze gratuite che Bloomberg gli fornisce, a riprova degli scopi “filantropici” del colosso USA. E caso mai ringrazi di essere ammesso alla rete di rapporti internazionali gestita da Bloomberg medesima, da cui dovrebbero derivare importanti scelte di investimento anche per la nostra città.

Con una “semplice” deliberazione di Giunta, ignorando il Consiglio comunale che rappresenta tutti i cittadini e le cittadine, Torino è dunque entrata a pieno titolo nel mercato immobiliare internazionale, alle cui pretese risponderà evidentemente la stesura del nuovo Piano Regolatore, che Sindaco e Assessore all’Urbanistica non si stancano di ripeterci sarà libero dai lacci e lacciuoli che ostacolano lo sviluppo della città.

Un Altro Piano per Torino ritiene ormai urgente un evento pubblico che ponga all’attenzione della cittadinanza tutta i pericoli e i danni che tali scelte comporterebbero per i diritti umani e sociali di ciascun/a torinese non milionario/a riguardo a casa,  sanità, istruzione e ambiente,  diritti sanciti anche dalla Costituzione e dallo Statuto comunale.

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