Il falso coinvolgimento di “Torino va veloce”

Pubblichiamo qui di seguito la presa di posizione dell’assemblea Un Altro Piano per Torino relativa al percorso di ascolto sul prossimo nuovo piano regolatore promosso da Città di Torino, Urban Lab e Circoscrizioni, letta nel corso dell’incontro presso la Circoscrizione 1 di  lunedì 25 marzo. Nei prossimi giorni giorni pubblicheremo inoltre un report dello svolgimento dell’incontro stesso, contenente anche le risposte date dall’assessore all’urbanistica Mazzoleni

Siamo un gruppo di abitanti di Torino e da alcuni mesi ci riuniamo spontaneamente in assemblee aperte per discutere di PRG e del futuro della nostra città.
Siamo qui oggi perché la parola partecipazione ha per noi un risvolto reale di dialogo tra istituzioni e cittadinanza ma gli strumenti che ci vengono messi a disposizione si sono dimostrati fino ad ora scarsi per non dire decisamente insufficienti.

Il questionario on line aperto tra il 9/10 e 5/11 2023 è stato infatti diffuso su pochi canali ed ha avuto solo 4646 risposte. L’unica possibilità di riceverlo cartaceo era partecipare agli incontri di presentazione del percorso per il nuovo PRG organizzati dalla Città di Torino e Urban Lab, in collaborazione con le otto Circoscrizioni: la maggior parte si sono tenuti in giornate non festive e in orario lavorativi e dalla durata di due ore, a volte accompagnati dalla celere che non ci pare essere il migliore strumento a disposizione dell’amministrazione per invogliare alla partecipazione.

In ogni caso chi ha avuto la determinazione di seguire uno degli incontri ha ascoltato l’assessore utilizzare un linguaggio giustamente diverso da quello di un tecnico urbanista, per essere più inclusivo e accessibile per tutt* gli ascoltatori/ascoltatrici, ma in realtà i contenuti erano resi banali e dispersivi, tutto ridotto a un discorso di politiche del territorio che con l’effettivo nuovo piano della città aveva ben poco a che vedere. In questo modo abbiamo sentito, più che un vero coinvolgimento della cittadinanza a un processo di trasformazione urbana, l’ennesimo sproloquio di un partito politico, banalizzante e anche sminuente nei nostri confronti, che ci siamo impegnat* a partecipare.

È evidente, dato il numero delle/dei residenti e il fatto che la partecipazione al questionario era aperta anche a non residenti, il fallimento di questa operazione e che l’ascolto delle necessità di chi abita Torino abbia bisogno di canali più efficaci e soprattutto di più tempo, perché pensiamo che se “Torino va veloce” non lo deve essere per lasciare indietro e dimenticarsi dei problemi di chi la abita!

Sembrerebbe da queste mosse che il nostro assessore Mazzoleni abbia scelto il suo target di uditori a cui il Comune vuole rivolgersi ovvero una schiera di portatori di interessi, stakeholder vari, utili ai processi speculativi e di svendita della città più che a rispondere ai bisogni di chi abita il territorio (tra cui casa, salute, rigenerazione delle aree dismesse o abbandonate), come emerso tra l’altro anche dalle indicazioni lasciate da* poch* che hanno partecipato al questionario e alle consultazioni autunnali. Invece vediamo le nostre istituzioni cittadine intavolare rapporti con società di consulenza private (Bloomberg Philantrophies) e appoggiarsi per la realizzazione del nuovo PRG all’associazione privata Urban Lab (del quale è socio fondatore assieme alla fondazione bancaria Compagnia di San Paolo) invece che su un dibattito pubblico nelle commissioni e nel consiglio comunale.

Rivendichiamo quindi in prima battuta il nostro diritto di discutere sul futuro della nostra città, il nostro diritto a decidere sulle trasformazioni e criticare chiaramente queste modalità di costruzione del nuovo Piano Regolatore. Vogliamo un nuovo PRG che si occupi di affrontare il problema dell’abitare e dell’accesso alla sanità pubblica, che sia capace di difendere e sviluppare l’ambiente e le aree verdi in città, che sappia rispondere ai bisogni delle famiglie e de* giovani student* che nella nostra città arrivano, che investa sulle aree industriali e produttive dismesse per renderle di nuovo fruibili in prima battuta effettuando delle bonifiche ecologiche complete.