adesione e partecipazione a presidio No Todays alla Confluenza – lunedì 23.9 ore 16

La realizzazione di eventi e grandi eventi da parte dei privati utilizzando porzioni di territorio cittadino pubblico, specialmente se concesso loro gratuitamente o con forti agevolazioni economiche, rappresenta un’estrazione di profitto privato dalla proprietà collettiva, di tutti: profitto in cambio del quale chi amministra la città racconta di ricadute benefiche che ne deriverebbero anche per chi la abita.

A Torino dalle Olimpiadi invernali 2006 in poi gli eventi e i grandi eventi sono stati, per i politici che la amministrano, il modo per nascondere e sostituire il declino industriale e produttivo iniziato con la fuga della FIAT, ma il fatto che la città sia invece, nello sviluppato nord Italia, tra le città con maggiore disoccupazione e difficoltà economiche e sociali, è ormai noto.
A fronte di questa inadeguatezza dei risultati e dello sfruttamento del bene collettivo per il guadagno di pochi, non possiamo quindi che associarci alla richiesta fatta da No Todays alla Confluenza al Comune di Torino di ripensare la politica degli eventi e dei grandi eventi che anche questa amministrazione persegue e anzi rilancia, rifiutandosi anche di riconoscerne gli aspetti negativi e i danni che la loro realizzazione arreca, sia alle persone (incidenti a chi assiste oppure sfratti per far spazio all’accoglienza, per citare i casi più recenti) che all’ambiente urbano.

Come assemblea dal basso che si occupa di piano regolatore, non possiamo che essere d’accordo, inoltre, con la ulteriore richiesta che, in ogni caso, i grandi eventi e le grandi installazioni, di intrattenimento, sportive o commerciali, non possano avere sede nei parchi e nel verde pubblico, ma solamente in aree apposite nelle quali non sia possibile arrecare danni all’ambiente e alle persone. E che la loro individuazione non possa che spettare in via definitiva al piano regolatore, in particolare a quello nuovo che l’assessore all’Urbanistica dice di stare elaborando ma a proposito di cui, a oltre un anno di distanza dall’avvio del processo che dovrebbe portare alla sua stesura, non si continuano a vedere proposte concrete, amministrative e non, che vadano oltre a iniziative di propaganda e finta partecipazione, realizzate oltretutto coinvolgendo in modo affrettato e superficiale cittadin*, associazionismo e circoscrizioni.

Poiché riteniamo che il nuovo piano regolatore dovrà rispondere ai bisogni degli e delle abitanti di Torino, compreso quello di vivere in una città con un ambiente il più possibile ben conservato e curato, la cui salvaguardia deve quindi essere uno dei suoi obiettivi principali, ci associamo  alla richiesta di No Todays alla Confluenza all’amministrazione comunale di non intraprendere nuovo politiche di sfruttamento del territorio e delle aree verdi, iniziando con non realizzare più il festival TODAY, a partire dalla prossima edizione del 2025, nel parco della Confluenza e neppure in altri parchi e aree verdi.

Aderiamo quindi convintamente al presidio organizzato da No Todays alla Confluenza lunedì 23 settembre di fronte a Palazzo Civico, a partire dalle 16, in contemporanea al Consiglio Comunale