Il 25 marzo scorso siamo riuscit* a partecipare alla presentazione degli esiti delle iniziative pubbliche di consultazione sul prossimo nuovo Piano Regolatore, organizzata da Comune di Torino e Urban Lab presso la sala consiliare della Circoscrizione 1 sotto forma di Commissione pubblica, alla presenza dell’assessore all’Urbanistica Mazzoleni e de* consiglier* di circoscrizione. L’occasione ci ha consentito di capire meglio cosa l’assessore intenda ottenere con la stesura del nuovo Piano Regolatore Generale, rilevando anche alcuni aspetti contraddittori nelle sue affermazioni.
La prima parte dell’incontro, a cura di Urban Lab, è consistita nella presentazione dei risultati delle attività di consultazione, tra cui anche un questionario, riepilogati in diapositive proiettate (dati disponibili anche sul sito dell’associazione). Le consultazioni, è stato ammesso, erano rivolte soprattutto ai soggetti associativi, ma è stato annunciato l’avvio di una nuova fase, più capillare, da svolgersi anche andando direttamente sul territorio cittadino e nei luoghi dove le persone vivono e svolgono le proprie attività.
E’ quindi intervenuto l’assessore a proposito del piano regolatore vero e proprio, specificando più volte che la normativa attuale applicabile per la realizzazione del nuovo piano è datata, essendo stata adottata negli anni 70 e pone notevoli vincoli per le destinazioni d’uso, risultando così ben differente dagli strumenti invece necessari per un’urbanistica più “agile”, invece da lui invocata, che consenta di cogliere le opportunità che si presentano alla città. L’attuale giunta comunale ha già iniziato a fare a tale proposito alcune sperimentazioni, come con la delibera n. 444/2022 che introduce i cosiddetti “usi temporanei”. L’assessore sembra immaginare e progettare per il futuro piano regolatore una forma di destinazione d’uso flessibile che, invece di imporre regole al libero mercato immobiliare-edilizio e del territorio, sia funzionale principalmente ad accogliere le proposte che arrivano dal mercato libero medesimo.
Insomma, un rovesciamento del paradigma del piano regolatore. Pur senza arrivare, ha precisato, a una indeterminatezza delle destinazioni d’uso, sul modello milanese, perché questa finisce per favorire la più redditizia edilizia residenziale. Con il risultato di creare una bolla immobiliare e una crescita dei costi delle abitazioni, insostenibile per gli abitanti: proprio come successo a Milano, con la città che è caduta preda di immobiliaristi e costruttori, dove, afferma, “si è esagerato”.
Dopo il dibattito con consigliere e consiglieri, che ha riguardato temi relativi alla Circoscrizione 1, è stato concesso anche al pubblico di fare domande: siamo quindi potuti intervenire presentando il nostro comunicato. E’ intervenuta inoltre Italia Nostra, ribadendo, tra le altre cose, la contrarietà agli interventi cosiddetti di flessibilità e chiedendo la certezza del diritto in ambito pianificatorio. Dalle risposte alle domande date dall’assessore abbiamo potuto raccogliere alcune informazioni.
Intanto l’assessore ha confermato lo scarso successo del questionario, che ha definito inutilizzabile per avere un riscontro effettivo di cosa pensa la cittadinanza sulla città e sul futuro PRG in quanto ha ricevuto meno di 5000 risposte, date, inoltre, da un campione che per livello di istruzione (oltre il 60% di laureat*) e per età (oltre il 40% delle risposte da persone con più di 50 anni) non è rappresentativo della popolazione torinese.
L’assessore ha poi confermato che intende riprendere il lavoro svolto per la revisione del piano regolatore attuale avviata dalla precedente amministrazione Appendino e non conclusa anche per via delle forti opposizioni dal basso: pertanto gli uffici del Comune produrranno le controdeduzioni alle osservazioni presentate nel 2020 da cittadin*, comitati e associazioni al progetto di revisione, come anche richiesto da Italia Nostra
nel suo intervento.
Si continua quindi a non sapere quando invece verranno presentate le proposte effettive per il nuovo piano nelle sedi istituzionali preposte, perché in primo luogo chiediamo trasparenza sulle procedure amministrative che devono portare alla sua stesura e approvazione. L’assessore ha assicurato che non sarà Urban Lab a produrre il nuovo piano regolatore, ma non ha però detto chi sarà invece a doverlo materialmente realizzare (o come verrà individuato chi lo farà). E si è ben guardato dallo spiegare quale ruolo gioca all’interno di questa procedura un soggetto privato come la Fondazione Bloomberg.
Su questo tema, poichè vogliamo sapere quale ruolo avranno i privati nelle decisioni sul futuro della città, torneremo a incalzare l’assessore all’Urbanistica nei prossimi ulteriori appuntamenti per la presentazione dei risultati delle consultazioni di ottobre 2023: dei quali il primo sarà lunedì 22 aprile 2024 alle ore 17:30, per le Circoscrizioni 3 e 4, in una sede non ancora definita, come comunicato sul sito di Urban Lab. Appena verrà comunicato il luogo, sarà nostra cura darne la comunicazione