Aggiornamento: presentazione del piano regolatore di martedì 14 settembre trasmessa in streaming video

Sul sito  https://www.prgtorino.it/  è comparso il seguente aggiornamento

” (…) siamo spiacenti di comunicarvi che non ci sono più posti disponibili in sala per l’incontro “IL NUOVO PIANO REGOLATORE. DISEGNARE OGGI LA TORINO DEL FUTURO”, il momento di presentazione dei contenuti del nuovo Piano alla presenza del Sindaco di Torino Stefano Lo Russo e dell’Assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni.
L’evento si potrà comunque seguire in streaming su i canali YouTube e Facebook della Città di Torino, martedì 14 ottobre dalle ore 17.30.”

Al momento la segnalazione della trasmissione non è pubblicata sul sito della Città di Torino o quelli relativi al piano regolatore  e sui canali in cui verrà effettuata,

Il nuovo piano regolatore presentato a inviti, in modo riservato e in una struttura privata

Sul sito https://www.prgtorino.it/ è pubblicato l’invito “a partecipare all’incontro “IL NUOVO PIANO REGOLATORE. DISEGNARE OGGI LA TORINO DEL FUTURO”, un momento di presentazione dei contenuti del nuovo Piano che si terrà alla presenza del Sindaco di Torino Stefano Lo Russo e dell’Assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni.” L’evento si svolge martedì 14 ottobre presso un istituto di formazione superiore privato in centro città.

La partecipazione è vincolata alla preiscrizione tramite un modulo da compilare on line sul sito stesso, in cui viene chiesto in rappresentanza di quale organizzazione si chiede di partecipare, precisando solamente in ragione di una sola persona per ciascuna organizzazione. La presentazione non è per tutta la cittadinanza, ma, come riportato per “rappresentanti del territorio”.

La comunicazione è pubblicata su un sito internet che tutt* possono vedere, ma che non è mai stato indicato nè su quello istituzionale del Comune, nè su quello denominato TorinoCambia relativo a interventi del PNRR e al Piano Regolatore, nè su quello di Urban Lab, il soggetto che organizza la campagna di comunicazione che  accompagna la stesura del piano e risulta l’organizzatore della presentazione del 14 ottobre. E su nessuno di questi siti viene data notizia dell’evento.

Il link a https://www.prgtorino.it/ è riportato però su un invito in forma scritta a partecipare a firma di sindaco e assessore all’urbanistica stessi, che contiene il rimando al sito per la registrazione a titolo di conferma di partecipazione: sembrerebbe quindi che quella presso la esclusivissima scuola superiore di affari privata, non nell’aula magna dell’università pubblica, sia una presentazione non destinata alla cittadinanza e neanche a tutte le organizzazioni presenti sul territorio, ma solo a quelle invitate espressamente e selezionate con chissà quale criterio. Saranno associazioni imprenditoriali o di categoria? ordini professionali? senza scopo di lucro?

Finora, dopo l’inutile tour nei quartieri durato un anno durante il quale non sono emerse indicazioni sul contenuto del prossimo piano regolatore, in un contesto pubblico il piano medesimo è stato solamente delineato durante una commissione urbanistica nel mese di luglio, alla quale l’assessore aveva annunciato che ne sarebbero poi seguite altre, una per mese da settembre a dicembre. Ma siamo a ottobre e non si è ancora visto niente, mentre ora si scopre che fra pochi giorni ne parlerà invece lui assieme al sindaco ma a inviti, in modo riservato e in una struttura privata (che ci auguriamo sia perlomeno stata messa a disposizione senza costi diretti o indiretti per il Comune).

L’approvazione definitiva in Consiglio Comunale del nuovo piano regolatore è stata prevista nel mese di gennaio 2026: così come era iniziato a giugno 2023, il suo percorso sta per concludersi in modo non trasparente e non partecipato. E anche questo non fa presagire niente di buono

Nuovo piano regolatore: l’assessore Mazzoleni il mercante, Torino la merce

La Commissione urbanistica del Consiglio Comunale si è riunita giovedì 10 luglio con all’ordine del giorno “OBIETTIVI E STRATEGIE DEL NUOVO PIANO REGOLATORE”, per consentire all’assessore all’urbanistica Mazzoleni di illustrare con l’ausilio di diapositive le linee generali del piano. Noi ne abbiamo seguito la presentazione e proviamo quindi a sintetizzare, commentandolo, il contenuto delle diapositive, di cui si può prendere visione qui.

(le parti in blu sono sintesi dei contenuti del documento, quelle in nero i nostri commenti)

Operatività
CRONOPROGRAMMA E MILESTONE
2025
– agosto: quadro conoscitivo
– settembre: commissione urbanistica – strategie
– ottobre: commissione urbanistica – scenari e norme
– novembre: elaborati analisi + bozza progetto preliminare
– dicembre: elaborati tecnici / commissione urbanistica su processo
– entro fine dicembre delibera di giunta preliminare
2026
– discussione consiliare e adozione Progetto Preliminare (a inizio 2026)

La diapositiva del cronoprogramma ci ha colpito su un aspetto: logica vorrebbe che per iniziare qualsivoglia progettazione si debba partire da un quadro conoscitivo dello stato esistente. Il cronoprogramma mostrato dall’assessore Mazzoleni invece pone l’acquisizione del quadro esistente ad agosto 2025. In realtà il quadro era già stato prodotto per la proposta tecnica del progetto preliminare approvata nel 2020, ma andava aggiornato essendo passati anni dalla sua produzione.  Il fatto che l’aggiornamento arrivi a progetto preliminare quasi pronto, essendo prevista l’approvazione a dicembre 2025, ci porta a sospettare che l’assessore e magari anche la giunta comunale abbiano perseguito nella realizzazione del piano obiettivi che prescindono dalla situazione reale del territorio, dato che non hanno avuto bisogno di un quadro conoscitivo aggiornato per comprendere i bisogni della città e porsi il loro soddisfacimento quale obiettivo da raggiungere!
La prevista programmazione di un incontro mensile da settembre a dicembre 2025 da parte dell’assessore con la Commissione Urbanistica per l’illustrazione dell’avanzamento della scrittura delle varie parti del piano, fino alla approvazione del progetto preliminare in Giunta entro fine dicembre, di fatto taglia fuori dalla sua elaborazione il Consiglio Comunale, titolare delle competenze in materia urbanistica, che potrà nella sua completezza discutere il progetto preliminare per ultimo, da gennaio 2026, con poca probabilità di poterlo modificare e con la sola funzione di approvarlo così come sarà stato formulato dall’assessore all’urbanistica, grazie al sicuro consenso della maggioranza che sostiene l’attuale amministrazione.

IL GRUPPO DI LAVORO
La diapositiva relativa al gruppo di lavoro impegnato  nella stesura del nuovo piano ci mostra come dal punto politico sia obiettivo dell’assessore escludere completamente il Consiglio Comunale: il nuovo PRG diventa un affare da discutere esclusivamente in giunta senza coinvolgere quella che sulla carta è la reale rappresentanza delle città, ovvero le varie consigliere e consiglieri comunali eletti.
Dal punto di vista operativo si constata invece che il nuovo piano viene  costruito principalmente tramite consulenze esterne agli uffici comunali. Per esempio tutto il fondamentale lavoro di analisi specialistiche ed elaborazione tecnica relative all’urbanistica, al patrimonio, all’estimo e alle perequazioni (strumento centrale nel progetto di Mazzoleni) è stato assegnato a tre enti universitari, 2 piemontesi (UniTo e PoliTo) ed uno veneto (IUAV).
Colpisce anche come il public engagement (la consultazione pubblica) venga completamente esternalizzato: l’ascolto e il coinvolgimento della cittadinanza sono stati affidati a Urban Lab (associazione privata costituita dal Comune e  dalla Compagnia di San Paolo) e alla fondazione newyorkese Bloomberg Philantrophie, collegata al gruppo imprenditoriale finanziario statunitense Bloomberg Associates.  Come ben sappiamo, è difficile che dei privati possano agire in ambito pubblico senza farsi portatori dei loro interessi: in questo senso è a nostro parere estremamente  pericoloso affidare un compito così delicato come il coinvolgimento della cittadinanza anche a un soggetto collegato a un’azienda, americana, di consulenze quale Bloomberg, soggetto che oltretutto ha già preso parte ai dannosi processi di rigenerazione urbana di Milano.
Mazzoleni si fa vanto del notevole sforzo di “ascolto del territorio” tanto da farlo apparire nel suo cronoprogramma: ma qual è la qualità di questo presunto “ascolto”? Chi ha elaborato i dati raccolti durante le azioni di coinvolgimento della cittadinanza?

1. Strategie: roadmap per la Torino futura
Torino è ben posizionata per diventare un laboratorio di riuso, sostenibilità e innovazione, oltre che una destinazione internazionale per la tecnologia e gli investimenti.
Il nuovo PRG valorizza le voci dei quartieri torinesi proponendo strategie innovative di uso del suolo per guidare una trasformazione urbana sostenibile.
Cultura, sport e spettacolo “Torino: una città che intrattiene tutti gli spettatori”

2. Brief tecnico: come funzionerà il nuovo piano
Il Piano definisce regole, parametri e procedure per l’uso del suolo, l’edificazione e la trasformazione a scala urbana e metropolitana. A supporto del riuso adattivo, della transizione ecologica e dell’innovazione della città.

La nuove cornice regolativa
AZZONAMENTO
La zonizzazione è aggiornata per il riuso adattivo, ma è flessibile per consentire nuovi mix funzionali e la tutela delle funzioni ‘fragili’ e dei tratti caratterizzanti del tessuto urbano esistente. Priorità al rinnovo e al riuso. Densificazione equa e sostenibile attraverso meccanismi di perequazione; la capienza volumetrica sarà maggiorata fino a 500 metri dalle fermate delle linee di metropolitana.

TRASFORMAZIONE
– rigenerazione del tessuto esistente
– figure strategiche di ricomposizione urbana che connettono ambiti consolidati
(es. Parco lineare del Trincerone e nuova linea metro)
– identificazione
 di aree di trasformazione attuabili, regolate con semplici indicazioni funzionali e volumetriche;
– definizione di obiettivi e strategie chiare per tutelare il pubblico interesse
AREA METROPOLITANA
Pianificazione congiunta delle aree di sviluppo strategico tra città limitrofe
● Hub intermodali che connettono il trasporto urbano con le grandi infrastrutture (es. TAV, Milano, Francia)
● Tutela condivisa delle aree verdi ed ecologiche tra i comuni
● Pianificazione coordinata della mobilità a scala metropolitana

NORME TECNICHE
le Figure di Ricomposizione Urbana (FRU) sostituiscono le  ZUT (Zone Urbane di Trasformazione). Caratteristiche: 1. dimensioni elevate (superiori ai 15.000 mq?) 2. proprietà omogenea o unitaria

Le ZUT (Zone Urbane di Trasformazione)  sono aree identificate dal Piano Regolatore Generale attuale per interventi di riqualificazione e trasformazione urbanistica, spesso sono ex aree industriali o dismesse. Il Comune di Torino classifica e gestisce queste zone attraverso piani e schede normative, come le schede delle Zone Urbane di Trasformazione (ZUT) e le schede delle Aree da Trasformare per Servizi (ATS).

Come esempio di prossima FRU viene mostrata nelle diapositive l’area dello scalo ferroviario San Paolo, oggi costituita da una lunga serie di bassi fabbricati utilizzati per svariate attività commerciali e artigianali. Oltre a riconfermare i lavori pubblici per la ristrutturazione e l’apertura della vecchia stazione scalo San Paolo per passeggeri privati (con i soldi delle compensazioni della linea TAV?) l’assessore afferma che le FRU sfrutteranno, per decollare, la disponibilità di interconnessioni, lasciando intendere che nell’area possano sorgere anche spazi verdi: ma di che tipo? Da cosa verranno sostituiti i bassi fabbricati esistenti? Lo strumento delle perequazioni in questo caso è perfetto:  compro i diritti edificatori da qualche altra area che non li può usare e tiro su palazzi di quanti piani voglio. Le FRU appaiono così come zone di futura speculazione, perfette e adattabili alle esigenze degli immobiliaristi!

Evidenziamo inoltre che non viene chiarito quali saranno le sorti dei terreni liberi interclusi delle attuali Zone Urbane di Trasformazione (ZUT) che le Figure di Ricomposizione Urbana andrebbero a sostituire. La qualifica di ZUT, nell’attuale PRG, implica che quelle aree possono essere trasformate “indipendentemente dallo stato di fatto”, ammettendo interventi di “radicale ristrutturazione urbanistica e di nuovo impianto”. Molte ZUT attualmente, accanto ad aree dismesse, includono terreni liberi dove non si è mai costruito, rari spazi naturali che bisognerebbe preservare e che invece sono considerati mere superfici e vuoti urbani da sfruttare. Dopo decenni di trasformazioni che hanno divorato territorio e suolo, il nuovo PRG dovrebbe essere l’occasione per cancellare l’edificabilità dei terreni liberi naturali rimasti.

Mancano poi riferimenti alla politica degli oneri di urbanizzazione e al contributo straordinario che la città intende applicare nei prossimi anni. Un’equa “tassazione” della rendita fondiaria e immobiliare, che è stata il vero motore delle trasformazioni della città, ridurrebbe le aspettative di realizzazione di plusvalori degli operatori immobiliari sul valore del costruito e porterebbe alla collettività risorse economiche proporzionate rispetto al vantaggio economico del privato.

Perequazioni edificatorie
La perequazione tra diritti edificatori e capienza edificatoria genera domanda e offerta di volumi perequati
DOMANDA edificatoria: densificazione del consolidato in prossimità delle linee di forza del trasporto pubblico e nelle aree di trasformazione, dove i diritti edificatori delle aree sono inferiori alla capienza.
OFFERTA edificatoria: aumento aree permeabili con diritti edificatori non attuabili in situ, dove i  diritti edificatori sono superiori alla capienza edificatoria delle aree.

Il piano regolatore prevederà l’esistenza di diritti edificatori, cioè di costruire edifici, in tutte le aree cittadine, comprese quelle verdi collinari: ma i proprietari di quelle in cui vi sarà però divieto di costruire potranno cedere, ovviamente a pagamento, i metri cubi di edifici assegnati alle proprie aree ai proprietari di aree sulle quali invece si potrà costruire.

Siccome è previsto che nelle aree dismesse da rigenerare (ex ZUT, ora FRU) ed entro i 500 metri dalle stazioni della linea 1 della metropolitana (e della linea 2 di prossima costruzione) sarà possibile aumentare le attuali volumetrie delle costruzioni, cioè costruire di piu’ (usando i terreni vuoti e aumentando i piani degli edifici se il terreno non e’ sufficiente), i proprietari di terreni situati in queste zone potranno acquistare i diritti edificatori da quelli delle aree che ne hanno a disposizione ma in cui non si può costruire: nelle diapositive viene fatto l’esempio proprio dei diritti relativi alla collina, che potranno essere trasferiti (cioe’ venduti) per costruire lungo i percorsi delle metropolitane.
Ovviamente dove esistono già case, questo vorrà dire un aumento della popolazione (densificazione, viene chiamata nei documenti), con quello che ne consegue come abitabilità delle zone, specialmente se non aumentano contemporaneamente i servizi e le strutture di supporto. Sarà davvero equa e sostenibile questa “densificazione” come dichiara l’assessore all’urbanistica? O si finirà come a Milano, con tante case e pochi servizi per chi le abita?

Quartieri o circoscrizioni?
Tutela e valorizzazione delle centralità di quartiere
● Sistemi di zonizzazione speciale per favorire il commercio di prossimità, gli spazi comunitari e i servizi al piano terra.
● Identificati 34 quartieri su cui intervenire in modo diversificato a seconda delle caratteristiche di ognuno

Il nuovo piano avrebbe come centrale lo sviluppo a livello di piccole porzioni di territorio che hanno caratteristiche omogenee, identificate nei quartieri già esistenti calcolati in 34. Secondo l’assessore la densità abitativa e i relativi servizi, dal commercio agli spazi pubblici, sarebbero quindi da progettare o coordinare su questo livello di territorio, nel quale gli abitanti si riconoscono di piu’ che non in quello più esteso delle circoscrizioni. Il valore del rapporto tra abitanti e loro quartiere è stato uno degli strumenti usati a Milano per costruire, attraverso iniziative finanziate anche dai privati (fondazioni o società aventi interesse), la coesione di zona che ha consentito di realizzare le operazioni urbanistiche speculative che hanno poi alterato fortemente le caratteristiche dei territori dei quartieri stessi, spostando l’attenzione degli abitanti su altri aspetti che non quello urbanistico.
Da mesi si sentono gli amministratori comunali parlare dell’importanza e della bellezza dei quartieri torinesi, la presunta campagna ‘di ascolto’ si chiamava Voci di quartiere, l’assessore preannuncia una gestione della città per quartieri: ma non e’ credibile che la complessità di situazioni, problemi e territori da cui e’ composta Torino possa essere governata con interventi di scala ridotta come quelli di quartiere, esistono inoltre aree di grandi e grandissime dimensioni il cui destino va ben oltre quello di un singolo quartiere o più di uno.
La gestione amministrativa del territorio è poi però affidata a organismi istituzionali come le circoscrizioni, il cui numero è stato ridotto proprio alle ultime elezioni amministrative, con un conseguente aumento delle incombenze per l’aumento delle dimensioni a cui non e’ corrisposto un proporzionale incremento delle risorse a disposizione.
Progettare le trasformazioni della città per quartiere presuppone di non prevedere un interscambio tra le corrispondenti porzioni del territorio cittadino, provocando inoltre un frazionamento della comunità di cittadine e cittadini sulla base della porzione di territorio che abitano e delle sue caratteristiche:  rendendo così difficile la loro partecipazione ai processi che riguardano la città intera e che non possono essere localizzati solamente in una o piu’ sue piccole porzioni, che si tratti intervenire  sulla qualità dell’aria e dell’ambiente, sulla produzione e redistribuzione del reddito, sulla mobilità e altre condizioni che riguardano Torino nel suo complesso.

Piano e politiche
Cornice per l’implementazione delle politiche della città.  Integrazione delle politiche settoriali nel piano regolatore come motore di uno sviluppo urbano coeso 
● Tutela del commercio di prossimità e delle funzioni pubbliche ai piani terra
● Integrazione tra pianificazione urbanistica e mobilità
● Incentivi per un’offerta abitativa accessibile, diversificata e inclusiva in tutta la città

Riguardo all’“abitare”, segnaliamo che il documento si limita a prevedere “Incentivi per un’offerta abitativa accessibile, diversificata e inclusiva in tutta la città”, un’espressione estremamente vaga, che non fa prevedere una particolare attenzione all’esigenza di edilizia sociale e ai bisogni di migliaia di famiglie in attesa di una risposta da tempo. Né fa cenno al peso che verrà attribuito all’housing sociale (falsa risposta alla questione abitativa e ghiotta occasione per gli investitori) o al modo in cui il futuro PRG realizzerà il Piano dell’Abitare i cui indirizzi sono stati approvati nel luglio scorso dal Consiglio Comunale.

Verde e sostenibilità
● Integrazione e monitoraggio dei servizi ecosistemici nella pianificazione urbana
● Tutela e attivazione di aree agricole ed ecologiche
● Nuovi indicatori di sostenibilità per guidare i processi di trasformazione
● Meccanismi di perequazione per tutelare e rigenerare il suolo permeabile

Nella presentazione dell’assessore si parla di “nuovo approccio per una pianificazione ecosistemica”, prevedendo l’”integrazione e il monitoraggio dei servizi ecosistemici nella pianificazione urbana”, “tutela e attivazione di aree agricole ed ecologiche” e “nuovi indicatori di sostenibilità”. Non possiamo evitare di notare il forte contrasto di queste  espressioni con i progetti che la città sta portando avanti attualmente, che stanno devastando parchi e aree naturali protette senza alcuna considerazione della forte contestazione dei cittadini (es. ospedale alla Pellerina, Cittadella dello Sport al Meisino, supermercato Esselunga al posto del Giardino Artiglieri da Montagna, Fan Village permanente per ATP in piazza d’Armi).
Non si capisce inoltre se la “pianificazione ecosistemica” del nuovo Piano sarà realmente tale o se si baserà sulle compensazioni (deimpermeabilizzazione, messa a dimora di alberi), misure che non sono in grado in realtà di bilanciare la perdita di suolo ed ecosistemi; il meccanismo della compensazione costituiva un pilastro della Revisione di Piano della amministrazione precedente e fu già contestato da alcune osservazioni presentate dai cittadini.

DI COSA NON PARLA IL NUOVO PIANO REGOLATORE NELLE SCHEDE PREDISPOSTE DALL’ASSESSORE ALL’URBANISTICA  MAZZOLENI?
Per esempio, di sanità e strutture sanitarie, di lavoro e insediamenti produttivi 

 

Richiesta di convocazione della commissione urbanistica per risposta alle osservazioni sulla proposta tecnica progetto preliminare PRG

qui sotto riportiamo il testo della mail inviata ad assessore all’urbanistica, sindaco e presidente commissione urbanistica del Comune di Torino con la richiesta di convocare la commissione urbanistica per rispondere alle osservazioni presentate nel 2020 alla proposta tecnica di progetto preliminare di revisione del piano regolatore utilizzata dal Comune per l’approvazione del nuovo piano, secondo quanto dichiarato dall’assessore nel luglio scorso e riportato in https://apto.noblogs.org/post/2025/07/16/cittadin-in-commissione-urbanistica-per-chiedere-risposte-sul-nuovo-piano-regolatore/

 

Comune di Torino
all’Assessore all’Urbanistica
al Sindaco
al Presidente Commissione Urbanistica

Nel corso della Commissione Urbanistica del 10 luglio scorso era stata data  parola a un rappresentante di Assemblea Un altro piano per Torino per leggere e illustrare la richiesta all’Assessore all’Urbanistica, anche a nome di Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua – Comitato Acqua Pubblica Piemonte, Forum nazionale Salviamo il Paesaggio Difendiamo i Territori – Comitato per il torinese, Potere al Popolo! Torino, ATTAC Torino, No Tav Torino e Cintura, Italia Nostra Consiglio Regionale Piemonte – sezione di Torino, di risposta esplicita alle osservazioni a suo tempo presentate da questi soggetti relativamente alla Proposta tecnica del progetto preliminare di revisione del Piano Regolatore approvata nel 2020, utilizzata come base per la approvazione del Progetto preliminare del nuovo Piano regolatore.

Nel corso della riunione l’Assessore all’Urbanistica rispondeva che ai termini della normativa attuale non era prevista la controdeduzione esplicita alle osservazioni presentate sulla proposta tecnica del progetto preliminare, ma che quelle oggetto della richiesta di risposta erano state comunque analizzate e valutate. Al termine della seduta nel corso di una discussione avvenuta fuori dalla sala in cui la commissione si era svolta, a fronte della aperta manifestazione di insoddisfazione da parte di alcun* facenti parte dei soggetti che avevano richiesto le spiegazioni per la risposta data dall’assessore, alla presenza di altri partecipanti, tra cui il Presidente della Commissione Urbanistica, l’assessore medesimo si dichiarava disponibile alla convocazione di una seduta apposita della Commissione sulle osservazioni oggetto della richiesta letta nel corso della seduta appena conclusa, richiesta il cui testo era inoltre stato anche consegnato ai partecipanti.

La presentazione di osservazioni scritte sul testo vero e proprio della proposta tecnica del progetto preliminare su cui si basa il nuovo piano regolatore è stata una modalità di partecipazione, prevista dalla normativa, con valore sicuramente non inferiore a quello che ha avuto la presenza agli incontri organizzati tramite Urban Lab ai quali l’assessore ha partecipato: nei quali non si entrava peraltro nel merito delle questioni, mentre le osservazioni presentate sono riferite ad aspetti specifici che la proposta tecnica alla base del progetto preliminare esplicita.

Riteniamo quindi che, anche se non previsto dalla normativa, rispondere a quanto già osservato per scritto da cittadini e soggetti collettivi su quella che è la base del progetto preliminare sia una azione di partecipazione (e trasparenza) dovuta non meno importante degli incontri in sede non istituzionale.

Chiediamo pertanto che la disponibilità data, anche se informalmente, si concretizzi nella convocazione urgente, data la prevista tempistica di approvazione del progetto preliminare, di una seduta pubblica della Commissione Urbanistica alla quale i presentatori delle osservazioni alla proposta tecnica del progetto preliminare siano invitati a partecipare. In quanto portatori di interessi diffusi siamo inoltre interessati a partecipare ai tavoli delle commissioni tecniche  che accompagnano  la procedura del  piano regolatore.

Assemblea Un altro piano per Torino
con
ATTAC Torino  

Comitato Acqua Pubblica Piemonte
No Tav Torino e Cintura
Potere al Popolo! Torino
Salviamo il Paesaggio – Comitato per il torinese