Cittadin* in Commissione urbanistica per chiedere risposte sul nuovo Piano regolatore

Giovedì 10 luglio a Palazzo Civico si sono accesi i riflettori sul nuovo Piano regolatore di Torino. All’appuntamento delle ore 14:30 in Commissione urbanistica ci presentiamo in tante e tanti, singol* cittadin*, comitati, movimenti e associazioni: per vedere dal vivo se il chiacchierato assessore Mazzoleni scoprirà almeno in parte le carte, dato che negli incontri pubblici dedicati alla partecipazione cittadina (Voci di quartiere) è sempre stato abbottonato e, a parte qualche slogan, non è mai sceso nei particolari delle sue idee su come sarà concepito il nuovo piano regolatore della città. Ma siamo lì anche per chiedere che venga data risposta alle osservazioni di cittadin* e soggetti collettivi presentate nel 2020 sulla proposta di revisione del piano regolatore attuale, che l’amministrazione Lo Russo ha poi usato come base per iniziare l’iter di approvazione del nuovo piano.

In attesa dell’inizio intercettiamo il presidente della commissione e otteniamo di poter intervenire a questo proposito con la lettura del documento a nome dell’assemblea Un altro piano per Torino a cui hanno aderito Comitato Acqua Pubblica Torino, Salviamo il Paesaggio Torino, Potere al Popolo! Torino, No Tav Torino e cintura, ATTAC Torino e Italia Nostra Torino, documento che nel frattempo distribuiamo anche a consigliere e consiglieri comunali che arrivano alla spicciolata.

Con quel documento siamo infatti venuti a richiedere una risposta alle osservazioni che erano state presentate 5 anni fa in occasione della procedura di revisione del piano attuale avviata dall’amministrazione Appendino. Siccome per abbreviare i tempi dei lavori l’attuale Giunta ha voluto riprendere quanto già approvato nel precedente Consiglio comunale, impostandolo come procedura di approvazione di un nuovo PRG e non solo più di revisione di quello attuale, riteniamo molto grave che il Comune di Torino non abbia mai risposto ad associazioni, comitati e movimenti o singol* cittadine/i che all’epoca presentarono delle osservazioni in forma scritta, secondo quanto previsto dalle leggi urbanistiche, mentre invece l’assessore da quasi due anni incontra in modo informale soggetti professionali ed economici portatori di interessi, circoscrizioni e gruppi di cittadini per chiedere loro aspettative nei confronti del prossimo piano regolatore.

L’assessore Mazzoleni infatti continua a valorizzare il proprio operato sottolineando i passi compiuti, anzi li definisce “sforzi”, per favorire la partecipazione della cittadinanza alla riscrittura del piano con l’ascolto e il coinvolgimento: una bella faccia tosta, visto che sa bene che cittadin*, associazioni, comitati e movimenti sono in attesa da 5 anni di una risposta alle loro obiezioni.

La commissione prende avvio con l’esposizione da parte di Mazzoleni delle linee generali del nuovo piano regolatore, coadiuvato dalla proiezione dalle consuete slide, alle quali ci ha abituati: e questa volta non restiamo del tutto delusi, anche se dobbiamo fare uno sforzo per ripulire i concetti base infiorettati dai fiumi di parole assessoriali.

Si inizia con l’organigramma del personale e delle risorse coinvolte nella stesura del piano, in cui spiccano i nomi dell’agenzia privata americana Bloomberg e della associazione partecipata di Comune e Compagnia di San Paolo “Urban Lab”, incaricate del “public engagement” (ovvero, detto in parole povere, del coinvolgimento pubblico): una conferma di quanto l’assessore sia interessato al parere di chi vive la città, visto che fa svolgere questo delicato compito a soggetti privati. Sì passa poi al cronoprogramma dell’iter di approvazione: il prossimo passo sarà la consegna del documento denominato “preliminare di piano”, che dovrà poi essere discusso e approvato dal Consiglio comunale e nuovamente sottoposto alle osservazioni della cittadinanza.

Ed ecco che si entra nel vivo: quali sono le idee dell’assessore per il nuovo piano? Ne facciamo un breve accenno, ma ci riserviamo di parlarne successivamente in modo più dettagliato.
Si prevede, ad esempio, l’aggiornamento della zonizzazione, con la divisione della città ai fini urbanistici in 34 quartieri e  l’abolizione delle Zone Urbane di Trasformazione (ZUT) che verranno rinominate FRU (Figure di Ritrasformazione Urbana) e saranno più piccole, ma saranno previste anche destinazioni d’uso meno definite. Oppure verranno aumentati gli indici edificatori della collina per favorire uno strumento già in uso in città: lo scambio e acquisto di diritti di edificazione. L’assessore ben si guarda dal menzionare le risposte alle osservazioni e inoltre non spende una parola sulle questioni di casa, salute e lavoro, tantoché non appena si apre il dibattito sono consigliere/i della maggioranza a farsi sotto con domande su questi argomenti. L’opposizione invece sottolinea i vizi di forma procedurale, soprattutto sul forzare il lavoro della precedente amministrazione verso un fine completamente diverso da quello per cui era stato avviato.

Giunge al fine il nostro turno e dopo la lettura del documento ci sentiamo dire, dall’assessore, che non c’è obbligo da parte dell’amministrazione comunale a dare risposta esplicita a quelle osservazioni: ma siccome i preliminari del nuovo piano sono stati stilati anche tenendo conto di quelle osservazioni presentate nel 2020 al progetto di revisione, è da intendersi che il progetto preliminare del nuovo piano regolatore ne conterrà quindi implicitamente anche le risposte. Affermazione questa che riteniamo dal punto di vista democratico del tutto insufficiente, anche se legittimata da una normativa urbanistica che non fornisce strumenti certi di partecipazione della cittadinanza e dal basso alla formazione dei piani regolatori. In virtù della più volte declamata volontà dell’amministrazione comunale, per voce del suo assessore all’urbanistica, di consultare cittadine e cittadini, riteniamo che sia dovuta comunque da parte del Comune una risposta pubblica e diretta alle osservazioni da loro presentate in modo dettagliato e in forma scritta.

La nostra richiesta di risposta è sostenuta anche da una parte di consigliere/i. Continuando la discussione, dopo il termine della commissione, con alcun* di noi nel corridoio, alla presenza di funzionar* del Comune e del presidente della Commissione urbanistica stessa, l’assessore dichiara la disponibilità a organizzare comunque una seduta di commissione apposita per dare conto delle risposte alle osservazioni del 2020. La promessa è stata fatta a riunione chiusa, ma noi l’abbiamo registrata e ci aspettiamo che l’assessore Mazzoleni la rispetti: invece di chiacchierare di partecipazione, è arrivato il tempo di farla davvero rispondendo alle obiezioni chi la città la abita.

 

RICHIESTA DI RISPOSTA ALLE OSSERVAZIONI SULLA “PROPOSTA TECNICA DEL PROGETTO PRELIMINARE DI REVISIONE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE DI TORINO”

documento presentato nel corso della Commissione Urbanistica del Comune di Torino durante la seduta del 10 luglio scorso

RICHIESTA DI RISPOSTA ALLE OSSERVAZIONI PRESENTATE DA ASSOCIAZIONI,
MOVIMENTI E CITTADIN* ALLA “PROPOSTA TECNICA DEL PROGETTO PRELIMINARE DI REVISIONE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE DI TORINO” APPROVATA NEL 2020

L’assemblea permanente Un Altro Piano per Torino, che si sta occupando da gennaio 2024 di monitorare la scrittura del nuovo Piano Regolatore Generale di Torino, intende apportare quale contributo alla odierna esposizione la puntualizzazione su un passaggio obbligato preposto alla democrazia del processo di pianificazione.
Ci riferiamo al fatto che sia stato finora omesso di controdedurre le osservazioni avanzate nell’ottobre 2020 da associazioni, movimenti, privat* cittadin* nel merito della “Proposta tecnica del progetto preliminare di Revisione del PRG di Torino” approvata dal Consiglio Comunale nel 2020 su iniziativa della amministrazione della Sindaca Appendino ed elaborata dagli Uffici del Piano del Comune di Torino, proposta tecnica la quale nel dicembre dello stesso anno era stata oggetto della Conferenza di Copianificazione nel corso della quale le suddette osservazioni erano state esposte dai rappresentanti dei soggetti presentatori citati.

I seguenti dei suddetti soggetti oggi richiedono che si risponda alle osservazioni
presentate:
Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua – Comitato Acqua Pubblica Piemonte
Forum nazionale Salviamo il Paesaggio Difendiamo i Territori – Comitato per il torinese
Potere al Popolo! Torino
ATTAC Torino
No Tav Torino e Cintura
Italia Nostra Consiglio Regionale Piemonte – sezione di Torino.

Le istanze oggetto delle osservazioni presentate che ad oggi risultano pertanto “inevase” riguardano:
 la carenza di un quadro conoscitivo esaustivo
 la sistematica monetizzazione degli oneri senza rispetto dei bisogni nei vari ambiti di
intervento
 la riduzione dei contributi di costruzione e degli oneri di urbanizzazione a favore del privato e a sottrazione della collettività
 la non compensazione delle carenze già in essere di servizi, in specie quelli mirati alla sanità
 la deroga dal contenimento di consumo di suolo, aprendo a “usi transitori” e sanatorie
 sulle aree a servizi pubblici, il sacrificio del verde di libero accesso a fronte di strutture
private gestite su concessione
 il mantenimento degli alti indici di edificabilità (se pur ritoccati in minus in alcuni ambiti) e quindi di congestione urbana
 la mancanza di un piano organico di mobilità in ambito urbano, mentre preoccupanti sono i progetti in campo
 il lasciare adito al trascurare o sacrificare gli aspetti connotanti il costruito urbano nei
processi di cosiddetta “rigenerazione“ (modifiche di sagome e di altezze e delocalizzazioni)
 il favorire usi promiscui anche in ambito agricolo – ben al di fuori dai bisogni colturali che comportano nuove infrastrutturazioni e sotto servizi
 il favorire supermercati e ipermercati sacrificando il commercio di vicinato
 la mancanza di una risposta per quanto riguarda il fabbisogno di edilizia popolare.

Nello specifico, in particolare:

– per quanto riguarda il consumo di suolo si evidenzia l’osservazione del Comitato torinese del Forum nazionale Salviamo il Paesaggio Difendiamo i Territori, che ricorda la natura di risorsa viva, finita e non rinnovabile del suolo (la cui distruzione non può essere compensata attraverso la deimpermeabilizzazione di altre aree) e con la quale si chiede di classificare come inedificabili tutti i terreni liberi naturali che non sono oggetto di strumenti esecutivi già approvati, prevedendo la possibilità di costruire solo su terreni già impermeabilizzati e la  predisposizione di strategie per il recupero del patrimonio immobiliare esistente.

– per quanto riguarda la sanità pubblica si evidenzia l’osservazione di Potere al Popolo! Torino relativa al Parco della Salute, che indica le significative problematiche in ambito sanitario ed economico del progetto: con il ricorso al project financing il Comune di Torino rischia di indebitarsi ulteriormente, mentre i privati si arricchiscono, e a fronte di una netta perdita di posti letto. PaP Torino chiede invece una sanità territoriale, diffusa, in grado di assicurare a tutti e tutte servizi sanitari localizzati in base a criteri di accessibilità, e la conferma di destinazione d’uso di diversi ospedali, tra cui il Maria Adelaide;

– per quanto riguarda le osservazioni presentate dal Comitato No Tav Torino e
Cintura, si rileva che l’attuale Consiglio Comunale non ha espresso posizioni contrarie
all’O.d.G. n° 3401/2018 ed in particolare alla Mozione n. 5736/2016 (rif. Mozione n° 94/2016) approvata in data 5 dicembre 2016 con oggetto “Nuova linea ferroviaria Torino Lione: espressione della contrarietà della Città di Torino e atto di indirizzo dell’Amministrazione”. Al punto 6 la suddetta mozione IMPEGNA il Sindaco e la Giunta Comunale “a rifiutare il principio delle misure di accompagnamento e compensazione per la realizzazione di interventi comunque necessari a prescindere dalla realizzazione dell’opera”. Si chiede quindi che le risorse economiche per la realizzazione della nuova linea SFM5 del Servizio Ferroviario Metropolitano di Torino, la cui attivazione era prevista entro il 2026, che dovrà collegare Orbassano San Luigi a Torino Stura, con fermate intermedie a San Paolo e presso il centro commerciale Le Gru a Grugliasco, siano totalmente svincolate dalle compensazioni legate alla realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Torino Lione. Le scelte politiche e amministrative non possono essere discordanti dai precedenti impegni presi, per cui il trasporto
pubblico torinese ne risulta penalizzato;

– per quanto riguarda l’invarianza idraulica si evidenzia l’osservazione del Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua – Comitato Acqua Pubblica Piemonte relativa a principi e metodi di recupero e riutilizzo delle acque piovane e delle acque grigie ai fini di assicurare l’invarianza idraulica degli interventi di nuova costruzione o ristrutturazione urbanistica, con la quale si chiede che siano prescritti esplicitamente dalle NTA Vol. I, e dal Regolamento Edilizio della Città;

– le osservazioni di Italia Nostra Consiglio Regionale Piemonte – sezione di Torino,
riguardavano i seguenti aspetti. Democraticità del processo. Risanare gli squilibri territoriali, ripensare il modello di città, garantendo eguali diritti di accesso ai servizi. No alla densificazione ma cura della qualità. Garantire un aumento del capitale pubblico, no monetizzazione. Basilare il quadro conoscitivo, con ricognizione del realizzato, delle fragilità territoriali e sociali. Priorità alla tutela. Escludere edificazioni nei parchi pubblici e implementare il verde di vicinato. No alla flessibilità come offerta della città agli investitori. No alla rigenerazione urbana fuori standard, premiale con oneri ridotti, modifica di sagome, altezze e delocalizzazioni. Il Piano come  regolatore.

Chiediamo quindi che venga data risposta esplicita alle osservazioni presentate relativamente alla Proposta tecnica del progetto preliminare di revisione del Piano Regolatore approvata nel 2020 e utilizzata dall’Amministrazione comunale attuale come base per la approvazione del Progetto preliminare del nuovo Piano regolatore attualmente in preparazione.

Torino, 10 luglio 2025

Assemblea Un altro piano per Torino

lunedì 14 luglio, alle 18.30, incontro in video

lunedì 14 luglio, alle 18.30, incontro in video per fare il punto su:

– esiti della presentazione in Commissione Urbanistica, il 10 luglio, del documento di richiesta al Comune di Torino di rispondere alle osservazioni presentate  da associazioni, movimenti e cittadin* sulla proposta tecnica del progetto preliminare di revisione del piano regolatore approvata dal Consiglio Comunale nel 2020. Iniziative conseguenti da organizzare

– presentazione delle linee generali del nuovo piano regolatore da parte dell’assessore all’urbanistica. Iniziative conseguenti da organizzare

Per partecipare, dalle 18,30 cliccare sul link http://meet.google.com/yrn-ojxu-iqy

Commissione urbanistica giovedì 10 luglio su nuovo Piano Regolatore

La Commissione urbanistica del Consiglio Comunale è stata convocata per giovedì 10 luglio alle ore 14,30 (Sala Orologio, Palazzo Civico) con all’ordine del giorno OBIETTIVI E STRATEGIE DEL NUOVO PIANO REGOLATORE, alla presenza dell’assessore all’urbanistica Mazzoleni. La riunione è pubblica, quindi è possibile seguirla in presenza oppure in diretta audio collegandosi dalla pagina http://www.comune.torino.it/multimedia/commissioni/

lunedì 7 luglio, alle 21, incontro in video sulle mancate risposte alle osservazioni

lunedì 7 luglio, alle 21, incontro in video per per l’organizzazione di iniziative sulle mancate risposte da parte del Comune di Torino alle osservazioni presentate  da associazioni, movimenti e cittadin* sulla proposta tecnica del progetto preliminare di revisione del piano regolatore approvata dal Consiglio Comunale nel 2020, utilizzata invece dall’amministrazione attuale per la scrittura di un nuovo piano.

Per partecipare cliccare sul link
http://meet.google.com/ezc-yaoz-gxq

 

lunedi 23 giugno – organizzazione iniziativa su osservazioni alla revisione del piano regolatore

Gentili associazioni, comitati, movimenti e singol* cittadin*,
l’assemblea permanente Un Altro Piano per Torino (APTo), che si sta occupando da gennaio 2024 di monitorare la riscrittura del Piano Regolatore Generale di Torino da parte della giunta Lo Russo e dell’assessore all’urbanistica Mazzoleni, ha recentemente diffuso un appello per sollecitare l’amministrazione a rendere pubbliche le controdeduzioni alle osservazioni presentate nel 2020 alla proposta tecnica di revisione del PRG attuale, allora formulata dalla giunta Appendino e dall’assessore Iaria, che è stata utilizzata dall’amministrazione comunale attuale come base per la scrittura del nuovo piano regolatore.
Riteniamo che la mancanza di questo atto infici gravemente la procedura amministrativa relativa all’approvazione del nuovo piano regolatore, in quanto non conforme alle leggi sia regionali, articolo 15 c. 10 L.U.R. 56/1977, sia nazionale.
Un primo segnale d’interesse l’abbiamo ricevuto dal consigliere dell’opposizione Andrea Russi, che ha presentato un’interrogazione con risposta scritta sull’iter del nuovo piano regolatore, richiamando anche la questione delle osservazioni non risposte, ma dobbiamo impegnarci tutte e tutti perché il problema diventi di dominio pubblico.
Il piano va veloce! è lo slogan scelto dal comune di Torino anche per pubblicizzare il nuovo PRG: ma a quale prezzo, se non vengono rispettate le regole e associazioni e cittadinanza non ricevono le risposte dovute?
Per organizzare un’iniziativa pubblica sulla questione della mancanza di risposta alle osservazioni presentate, vi invitiamo a partecipare alla riunione organizzativa che si terrà lunedì 23 giugno alle ore 21 in modalità video, a cui si può partecipare (collegandosi tramite l’applicazione Google Meet) cliccando dalle 21 al seguente link https://meet.google.com/wja-sgff-cpa

(Ma quali) Voci di quartiere

Due dei partecipati raccontano l’incontro del ciclo “Voci di quartiere”  tenutosi il 21 maggio in via Cialdini 

Ci presentiamo alla sede del CAM (l’università missionaria dei salesiani) puntuali e dopo una breve sosta al desk accoglienza, in cui ci viene rilasciato un adesivo con scritto sopra il nostro nome di battesimo, accediamo alla sala definita magna e abbiamo la prima sorpresa: l’aula da circa 60 posti è già quasi completamente piena. E a ben pensarci non stupisce, visto che l’appuntamento è dedicato a ben 6 quartieri (Crocetta, Cit Turin, Campidoglio, San Donato, Cenisia e San Paolo) tutti  molto popolosi e diversi tra loro, che coprono un’area dal parco Ruffini fino al corso Regina Margherita. Osservando meglio chi è già presente riconosciamo vari volti di consigliere e consiglieri della circoscrizione 3: in fondo anche questo non stupisce perché organizzando gli incontri sulla base dei quartieri ovviamente non viene rispettata l’attuale suddivisione amministrativa cittadina e, a conti fatti, le circoscrizioni coinvolte sono ben 3 (la prima, la terza e la quarta). Insomma se tutti e 3 i consigli si fossero presentati al completo non sarebbero bastati i posti, ma per fortuna la cosiddetta “rappresentanza democratica istituzionale” in Italia non brilla per la partecipazione, così avanza almeno un po’ di spazio per la cittadinanza “semplice” a cui l’incontro in realtà sarebbe rivolto. 

Trovato un posto mentre si fiondano in aula anche i 3 presidenti delle circoscrizioni, prende la parola l’architetta Lucchini di Urban Lab per avviare l’incontro dato che l’assessore è in ritardo (vedi sopra). Non è la prima volta che ci capita di vedere ed ascoltare  Lucchini che, con un malcelato imbarazzo, si sostituisce all’assessore e oggi non fa differenza: sorridente ci spiega che l’incontro è interattivo per il pubblico e, dopo una breve presentazione, l’assessore si metterà in ascolto della cittadinanza con il supporto delle volontarie/i di Urban Lab. Fantastico! Iniziamo con un video che presenta dati riguardanti i quartieri oggetto dell’incontro: il risultato è spietato, ci si lamenta di tutto, dalle buche alla sporcizia dei parchi, dalle corse mancate della GTT fino alla latitanza dei servizi, eppure il grado di soddisfazione della vivibilità dei vari quartieri è sempre sopra la sufficienza… attaccamento alla città in stile sabaudo.

Intanto arriva trafelato l’assessore con un impermeabile stile Humphrey Bogart, in tempo per assistere al primo momento interattivo costituito dall’invio telematico, tramite cellulare personale, di commenti al video rispetto alla domanda “cosa manca o cosa vorresti per il tuo quartiere?”

Viene aperto anche il microfono e si susseguono interventi sulle visioni ideologiche della mobilità: pro e contro le piste ciclabili con i toni modulati dallo storico attaccamento agé torinese all’automobile.

Spicca un primo intervento critico rispetto all’area di piazza Risorgimento che cade nel silenzio perché prontamente disinnescato dal programma dell’evento. Nella seconda parte infatti l’assessore assicura che parlerà con tutte e tutti, però in separata sede in un banchetto stile “camera caritatis”.

Dopo il momento del microfono emozionale il programma prosegue entrando nel vivo: la presentazione dell’assessore Mazzoleni! Finalmente spiegherà qualcosa del fantasma che si aggira in città, parlerà della realizzazione del nuovo PRG?

Invece ci tocca sorbirci l’ennesimo intervento egocentrato del Mazzoleni-pensiero: il vero momento di partecipazione è il voto, qui siamo a fare solo public engagement, il Prg di Torino ha 30 anni e l’ho studiato all’università, le necessità della città sono cambiate, cerchiamo la flessibilità per cogliere le opportunità, abbiamo scoperto quanto la cittadinanza di Torino si sente legata al proprio quartiere (avrà quindi organizzato questo incontro con 6 quartieri insieme per farci litigare tra noi?), il centro della vita di quartiere sono le biblioteche (questo decisamente offensivo perché in Borgo San Paolo la biblioteca civica è stata chiusa nel 1996!), non dobbiamo più consumare suolo ma puntare sul verde e la biodiversità grande ricchezza della città (apoteosi visto che a 200 metri da dove siamo il colosso Esselunga cementificherà e azzererà il giardino Artiglieri da montagna per farci un ipermercato). Restiamo particolarmente colpiti quando si sofferma su una slide che ritirare le palazzine sgomberate dell’ex MOI: con lo sguardo sognante srotola discorsi sul valore immobiliare delle case a Torino e la diversificazione dell’offerta per adattarsi al mercato. Esseri umani invece non pervenuti, le domande di case popolari sono, come sempre, alieni inascoltati.

Terminato lo spippozzo, scatta il momento “creativo”, ma dopo le scempiaggini che abbiamo ascoltato sinceramente non c’è la sentiamo di seguire il personale (ovviamente volontario) di Urban Lab per fare dei disegnetti sulle mappe dei quartieri e optiamo per una passeggiata al parco, prima che venga distrutto.

Da oggi possiamo trarre solo una conclusione: l’assessore Mazzoleni è sicuramente l’unica persona a Torino che non ha proprio neanche una vaga idea di cosa servirà a questa città nel futuro, perché ha un solo interesse: fare di tutto per favorire l’atterraggio dei suoi amici sodali immobiliaristi anche qui dopo aver devastato la sua città d’origine (Milano)!

Andrea & Michele

Avvisaglie del nuovo Piano De-Regolatore

La Giunta continua a ignorare le osservazioni che furono presentate nell’ambito della revisione del Piano Regolatore dell’amministrazione precedente e che non hanno mai trovato risposta.

Sono quasi 10 anni che a Torino si parla di un nuovo Piano Regolatore e sono ormai 3 gli assessori all’urbanistica che lo avrebbero dovuto presentare. La maggioranza Appendino ci ha provato nel 2017 con una delibera e nel 2020 con l’approvazione del Consiglio Comunale della Proposta Tecnica del Progetto Preliminare della revisione del PRG: che però, una volta pubblicata all’albo pretorio e ricevute numerose osservazioni, molte anche dai movimenti di base, non è andata oltre la Prima Conferenza di Pianificazione del dicembre 2020 finendo anch’essa nel nulla di fatto.
La Proposta Tecnica del 2020 viene quindi evocata tre anni dopo dalla Giunta Lo Russo, che, senza coinvolgere il Consiglio Comunale, approva la delibera n. 321/2023 “NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE DELLA CITTA’ DI TORINO. ATTO DI INDIRIZZO. ” nella quale “… prende atto del lavoro finora svolto…“ ma non delle osservazioni e proposte che i cittadini avevano presentato alla deliberazione del 2020 in base all’articolo 15 c. 4 della Legge Urbanistica Regionale n. 56/1977, sulle quali il Consiglio non ha mai espresso valutazioni né controdeduzioni, pur se richieste dall’art. 15 c. 10 della stessa legge.
Un vulnus alla procedura legale dell’atto in questione, che probabilmente ne pregiudica la validità, ma un vulnus ancor più grave al diritto di cittadine e cittadini torinesi di partecipare alla formazione delle decisioni che li riguardano.
Possibile che nessuno degli esperti dell’assessorato all’urbanistica e tanto meno l’assessore competente, se ne sia accorto?
O non sarà per caso una di quelle “procedure urbanistiche più rapide e efficienti” invocate a ogni piè sospinto dai nostri amministratori che dovrebbero caratterizzare il nuovo Piano Regolatore Generale?
Per saperlo non vorremmo aspettare il mese di novembre prossimo, quando l’assessore Mazzoleni prevede di portare in Consiglio comunale la bozza preliminare del Piano: utilizziamo l’Interpellanza del Cittadino per chiedere ora all’assessore all’urbanistica di dire perché non sono state fatte le controdeduzioni alle nostre osservazioni o, se ci sono, dove sono reperibili?